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Erzulì Dantor

Erzilì Dantor - RRH004-2022

Ecco cosa unisce lo spirito-guida Erzulì Dantor, la religione vudù e la Dea Morrigan al mondo di colori RRH

L’opera che vi presento oggi è strana, lo ammetto.

Non ci sono i miei colori qui!

niente rosso??? niente visi pallidi e smunti o scheletrici???? Addirittura un bambino???? Ma sei impazzita?

Certo che bisogna impazziere e stravolgersi altrimenti che noia!

in breve cosa è successo: stavo dipingendo la Marie Laveau che vi ho presentato qualche settimana fa e mi sono immersa nel mondo del vudù leggendo e documentandomi bene e ho mi sono appassionata.

Ci sono tantissimi personaggi interessanti, i Loa, spiriti guida in pratica, che rientrano perfettamente nei parametri evocativi del mio immaginario pittorico.

Il Primo Loa e anche il più importante è proprio Erzilì Dantor che rievoca l’iconografia della Madonna Nera.

Il Vudù è simpatico perchè unisce l’immaginario Cristiano a quello Africano animista ed evoca immagini, sapori, musiche e atmosfere di luoghi come Haiti e New Orleans, luoghi che sprizzano di colore e di musica tribale e ritmi caraibici da un lato e buie e tetre usanze religiose dall’altro.

Questa è l’atmosfera ideale per far esplorare il mondo dei colori a RRH (sono io RRH per chi ancora non l’ha capito) senza tramortirla o spaventarla a morte.

Ma ritorniamo indietro, inizio gennaio:

– Il laboratorio pittorico riprende vita , almeno in parte, dopo la Siesta di 8 mesi causa ristrutturazione .

Non avevo moltissimi materiali a disposizione a parte molte cornici accumulate e qualche tavoletta di legno.

Il Fato mi ha portato improvvisamente un recupero di una quantità immensa di colori “colorati” di ogni tipo e molti quadri vecchi.

Questi segni per me sono importanti nella mia produzione:

  • Recupero colori? Vuol dire che devo usare colori.
  • Recupero pennelli? Vuol dire che mi serviranno proprio quei pennelli.
  • Mi prendo bene con il Vudù? Elisa , dipingi il Vudù

Io ragiono così.

Scelgo lei , Erzilì perchè a pelle mi piace e intanto mi informo.

Cito un riassuntino da wikipedia ma vi invito a leggere qualcosa di più, è veramente interessante :

“Il suo culto viene celebrato di martedì il martedì, normalmente in forma privata, davanti ad un altarino di colori blu, verde e rosso, sul quale vengono offerti campioni di crema di cacao, gioielli, anelli d’oro e profumo Florida Water (simile all’acqua di Colonia). In occasione della ricorrenza annuale, viene anche presentato un maiale opportunamente trattato.Secondo la tradizione, la rivolta degli schiavi del 1791 ebbe inizio con un patto spirituale che si concluse con una grande festa in onore dell’entità spirituale, che è divenuto l’Iwa della vendetta e della rabbia, protettore della nazione. Durante gli anni’70 e ’80, il culto fu riscoperto dalle madri single.”

E continua :

“È stato ipotizzato che il culto di Ezili Dantor potesse essere stato alla base della venerazione della Vergine nera di Częstochowa[1][2] Il culto sarebbe nato quando alcune milizie polacche inviate da Napoleone Bonaparte a sedare la Rivoluzione haitiana riportarono in patria due copie dell’icona direttamente dall’isola caraibica.Le truppe polacche furono decimate dagli schiavi insorti e indotte a disertare, ottenendo in cambio la libertà e la cittadinanza haitiana da Jean-Jacques Dessalines, primo governatora della repubblica nata dalla vittoria del 1804.Negli anni 2000, nell’isola sopravviveva ancora una comunità polacca discendente da questi soldati, concentrata quasi interamente nella località di Cazale.[3]Il sincretismo dei due culti pagani portò il voodoo della Louisiana ad associare lo spirito Ezilí Dantor alla lwa alla maternità della maternità propria della Vergine Madre di Dio.Invece, secondo una lettura moderna dei resoconti haitiani dei riti voudoo descritti da sacerdoti e fedeli officianti dell’isola, il bambino vestito di rosa sarebbe identificabile con Ezilí Freda, la sorella minore di Ezilí Dantor, che avrebbe lasciato due cicatrici sulla guancia della primogenita, nel corso di una lite d’amore per la divinità della guerra Ogun.

Wow non trovate?

La mia Morrigan! E’ proprio lei! Morrigan, che dal 2016 mi ha guidato nella ricerca del Rosso e che mi ha fatto esplodere creando il mio universo nero e rosso, le Mia Morrigan mi ha assistito e in 5 anni insieme abbiamo prodotto 250 quadri, quadretti, disegnini, opere enormi, tutto.

Poi si è addormentata, l’ho mandata in letargo e nel frattempo ho studiato, ho dipinto su commissione pergamene classiche, pergamene colorate, miniature rinascimentali affreschi decorazioni , di tutto!!!

ho dipinto di tutto tranne che ME.

Per svegliare Morrigan è stato necessario cercarla in altri luoghi -perchè lei secondo me, stanca di aspettarmi è andata a farsi un giretto- è la ho ritrovata dall’altra parte del mondo, nascosta in una pelle diversa, nascosta da vesti diverse ma è lei, sempre la mia energica e potente Amica Morrigan di cui ogni tanto ho anche il timore.

Vi Presento quindi Erzilì (Morrigan) Dantor così, dipinta di getto a olio su tavola, velata di blu scuro.

Il suo volto colore ambrato e nascosto non solo dall’ombra ma dal trucco rituale .

Erzilì viene rappresentata sempre come Madonna con il Bambino quindi anche il piccoletto l’ho truccato come lei.

Ho utilizzato il blu, un colore che mi crea di solito molti problemi ma questa volta mi ha soddisfatto e credo sia grazie al cambio di tecnica, in sostanza non amo il blu acrilico mentre l’effetto traslucido e trasparente che l’olio mi permette me lo fa rivalutare tanto.

Per ovviare all’eccessivo contrasto freddo che questo colore aveva apportato al mio soggetto ho introdotto i toni seppiati che avevo già usato per la Marie Laveau trasformando il quadro in un vero e proprio dipinto policromo.

Per ricollegare il personaggio alle sue origini Cristiane ho quinti aggiunto l’elemento divino delle aureole raggianti realizzate a Missione con foglia d’oro .

Il tocco finale per renderlo davvero mio e ricollegarlo alla mia produzione personale c’è: il cielo tra i raggi dorati rimane nero , leggermete annuvolato ma con le stelle.

Signori, eccovi la mia guida 2022

Olio su tavola60 x 30 cm

Cornice da valutare e personalizzare.

Elisa RRH
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Ritratto di Marie Laveau

Marie Laveau - RRH002-2022

Il ritratto di Marie Laveau, la “regina del vudù”, dietro il suo sguardo dolce e sensuale nasconde i suoi segreti oscuri

Il febbraio scorso mi sono appassionata ad una serie televisiva, American Horror Story avete presente?

Ogni stagione di questa serie ha una trama e una di quelle stagioni, adesso non ricordo quale ma sicuramente tra le prime 5, era ambientata a New Orleans , si parlava di streghe e ovviamente la Regina era lei: Marie Laveau.

Bella serie ve la consiglio.

Mi sono appassionata al personaggio, ho letto la sua vita e i misteri sulla sua morte e ho pensato che ci sarebbe venuto bene un tributo.

In quel periodo avevo recuperato alcune cornici bellissime tra cui questa qui in particolare rifinita con oro zecchino, incisioni a bulino su sfondo verdastro, ma il particolare più interessante credo siano le decorazioni ad angolo: io ci vedo quattro bei teschietti stilizzati!

Ovviamente una cornice del genere non passa inosservata quindi non faccio in tempo a presentarla che è stata subito prenotata con una frase del tipo “mettimela da parte e intanto pensiamo al soggetto”.

Il soggetto io lo avevo bello e pronto!

Suggerisco Marie Laveau.

Approvazione istantanea!

Non vedevo l’ora di realizzare la mia opera!

Questo accadeva a febbraio 2021.

Gennaio 2022:

Dopo quasi un anno finalmente realizzo il quadro (e ringrazio tanto per la pazienza i miei committenti) perchè nel frattempo ho dovuto interrompere la mia attività pittorica a causa dei lavori di ristrutturazione della mia abitazione dove c’era il laboratorio pittorico e tutte le attrezzature per il restauro.

Ho interrotto e pensavo durasse 4 o 5 mesi al massimo perchè così mi era stato detto… invece ne sono passati almeno nove.

La pittura personale mi è mancata come l’aria, nel frattempo però ho lavorato molto sulle pergamene e quindi sul lavoro di fino e sul restauro pittorico e devo dire che mai avrei pensato che fermarsi potesse essere utile a me e alla mia produzione personale.

Perchè?

In questi mesi ho ripreso in mano tecniche che non utilizzavo da anni, strumenti, materiali conosciuti e sconosciuti; Ho sperimentato i colori sulle pergamene e nuovi medium “antichi”, ho progettato e realizzato commissioni che mai mi sarei sognata di affrontare ..

Tutto ciò ha rimescolato e arricchito il mio bagaglio tecnico e creativo ed oggi ho potuto realizzare un dipinto diverso: un soggetto elegante e inquietane in monocromo seppiato e oro zecchino, una donna dai tratti africani dolce e sensuale che inganna lo spettatore distratto: dietro , lei nasconde i suoi segreti oscuri.

Queste foto mostrano alcuni particolari del “durante” della lavorazione del monocromo seppiato: ad un primo colpo d’occhio sembra simile al monocromo in bianco e nero ma non è così.

Quando lavoro in BW uso solo il bianco e il nero e le diluizioni mentre per fare il seppiato vanno inserite le terre che vanno dosate proprio come fosse un dipinto a colori ma cercando di non ottenere un dipinto a colori.

Amo molto come il tono caldo si sposa con l’oro della cornice !

Cosa ne dite? vi piace il tono seppia?

Elisa RRH
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Amerigo Vespucci

Amerigo Vespucci - RRH001-2019

La Storia del mio amore per il mare…la Nave Amerigo Vespucci

Amerigo Vespucci RRH006-2021

Quando ero bambina amavo l’arrivo dell’estate perché per la mia famiglia estate voleva dire Mare.

Passavo praticamente tutti i 3 mesi estivi in vacanza con nonni e zii ad Imperia e poi arrivava il momento magico e partivamo io mamma e papà per qualche meta un po’ più lontana come la Sicilia, la Spagna o la Francia.

Si partiva di notte rigorosamente in macchina, la 131 Fiat blu che io amavo tantissimo…

Io pativo tantissimo il mal d’auto e il tratto Torino-Genova era un inferno per me ma mia mamma mi diceva “ guarda tra un po’ vedi il mare laggiù” e io , intenta a cercarlo mi distraevo e poi lui finalmente appariva!

Ogni volta era l’emozione più bella e i miei dicevano “adesso comincia la vacanza!”.

Quelle ore infinite passate in auto con lo sguardo fisso verso il blu sono uno dei ricordi più belli della mia infanzia, l’autoradio suonava Battisti, De Gregori, Venditti, Bennato e L’ immancabile Orfeo 9 di Tito Schipa Jr.

Ho la fortuna di avere due genitori giovanissimi e all’epoca lo erano parecchio quindi le nostre mete vacanziere erano poco “bambinose” , e io ero perennemente con le spalle bruciate scarrozzata qua e là tra un tuffo in una caletta sperduta e l’esplorazione di spiagge desolate impossibili da raggiungere.

Metà vacanza andava così.

L’altra metà andavamo a vedere barche.

Barche, barche, porti, fiere di barche, saloni di barche… e poi papà fantasticava su quale comprare , sicuro sicuro voleva la barca a vela.

Non mi ricordo, devo chiedere, se siamo mai saliti sull’Amerigo Vespucci, ho un vago ricordo di un Veliero , non son sicura sia stato proprio questo ma quella volta , di questo sono sicura, mi innamorai della voce della Nave: lo sciabordio dell’acqua del mare e le cime che scricchiolano sotto la tensione e poi si zittiscono, i legni che rumoreggiano e cigolano sotto i passi e le vele che si tendono! e i gabbiani che strillano!!! un concerto bellissimo e profumato di mare

Dopo 30 anni papà si comprò finalmente la barca e tutt’oggi naviga spesso e si diverte un sacco.

Io patisco il mare peggio della macchina e ammetto non ci vado spesso a veleggiare ma questo amore per le barche mi è rimasto dentro , ecco perché ogni volta che mi viene commissionato da Scritto a Mano – Scriptorium Amanuense il ritratto della Vespucci mi si apre il cuore.

Questo è l’unico soggetto che ho realizzato già 4 volte – la quinta è in cantiere- su commissione e non mi stanco mai di fare , cerco sempre di utilizzare una tecnica diversa, un supporto , una foto diversa per non realizzare copie esatte.

  • Amerigo Vespucci - RRH015-2021
  • Amerigo Vespucci - RRH001-2019
  • Amerigo Vespucci - RRH001-2018

Nella gallery potete vedere le prime tre riproduzioni del Vespucci mentre nel primo video trovate l’ultima che ho realizzato . Vi piacciono?

Elisa RRH
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Stampe su Pergamena

Pregiate stampe artistiche di opere Realizzate in collaborazione con Scritto a Mano

Un anno fa avevo promosso la stampa del Medico della Peste con l’Offerta pandemia 2020.

Quest’anno ripropongo allargandola a tre articoli:

Serigrafie uniche realizzate in collaborazione con Scritto a Mano!

Sono rimaste 7 copie per Stampa!

Prezzo :

  • 35 Euro x 1 stampa
  • 65 Euro x 2 stampe
  • 90 Euro x 3 stampe

Spese di Spedizione gratuite da 65 Euro!

Offerta valida fino ad esaurimento scorte!

medico-della-peste-stampe-rrh001-2017
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Il Medico della Peste

Formato A3 : 35 Euro

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Paolo e Francesca

Formato A3 : 35 Euro

Per ordini e info

Elisa RRH

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Olandese Volante

Olandese volante - RRH003-2021

Ricominciamo dal mare, la notte, la luna piena, la tempesta, la scogliera, il faro e improvvisamente l’Olandese Volante

Il mare e’ come il veleno, una volta entrato nel sangue, non esce più

Immaginatevi la notte, la luna piena e il mare in tempesta.

Immaginate di essere il Capitano della nave

Quella strana nebbia notturna ti confonde, non riesci a vedere la costa..

Ad un tratto finalmente eccolo: il faro! La scogliera! Siamo a casa dici al tuo equipaggio urrá!

In quell’esatto momento senti un rumore sordo… una bassa vibrazione .. rumore di legni che scricchiolano

Il vento che sta soffiando a poppa tutto ad un tratto cambia direzione

Olandese volante - RRH003-2021
Olandese volante – RRH003-2021

Si crea un’innaturale vortice

Ma quell’odore… quell’odore ti preoccupa Capitano

Che cos’è? Odore di marcio, di putrefazione.

Odore di un tempo non attuale e subito un presagio!

Da sopra la costa sbuca dalla nebbia l’Olandese Volante, non è possibile!

Quella nave fantasma appare di giorno con la Fata Morgana! Non può esistere di notte!

Non hai dubbi, è l’Olandese

Le vele insozzate da putrido liquame viscido sono gonfie del vento che sta volta spira dalla sua di poppa

L’Olandese, è lui… lui vola

In un attimo, Capitano, in un attimo hai compreso che la tua ora è arrivata. Forse…

Olandese volante - RRH003-2021
Olandese volante – RRH003-2021

Lo avevo annunciato da qualche mese, da quando il mio Demeter ha salpato l’ancora dal porto del mio laboratorio : non posso stare senza navi!

La mia passione per il mare è cosa nota tra quelli che mi conoscono e mai come quest’anno ne ho sentito così tanto la mancanza.

Ho passato la mia infanzia a girare porti e fiere sulle barche perchè mio padre ha sempre avuto questa passione e ho imparato ad amare le barche a vela sebbene io patisca tantissimo il maldimare ahaha

I grandi vascelli mi commuovono, letteralmente mi salgono le lacrime agli occhi quando ne vedo uno anche all’orizzonte , mi danno una sensazione di libertà, di potenza.. e poi hanno sempre dei nomi bellissimi, non trovate?

Ebbene, tutte le mie navi 2020 e 2019 son partite e a me tocca ricostruire una flotta! e perchè non partire da un vascello fantasma leggendario?

“Secondo il folclore nordeuropeo, l’Olandese Volante sarebbe un vascello fantasma che solca i mari in eterno senza una meta precisa e a cui un destino avverso impedirebbe di tornare a terra. Il vascello verrebbe spesso avvistato da lontano, avvolto nella nebbia o emanante una luce spettrale. I marinai della nave sarebbero fantasmi che tentano a volte di comunicare con le persone sulla terraferma” (cit. https://it.wikipedia.org/wiki/Olandese_Volante ).

La storia è stata in seguito reinterpretata e resa celebre in tutta Europa da Richard Wagner, con l’opera L’olandese volante (1841), e dallo scrittore Washington Irving con The Flying Dutchman on Tappan Sea (1855). Inoltre l’Olandese Volante veniva già citato brevemente nel decimo capitolo del romanzo Storia di Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe, pubblicato nel 1838. (fonte : https://it.wikipedia.org/wiki/Olandese_Volante ).

Come sempre son partita da un fondo nero acrilico e da qualche macchia grigiastra che è subito diventata nebbia .

Dalla nebbia ci ho visto una prua e da lì con naturalezza è uscito l’Olandese.

Quando finisco di dipingere mi fermo un giorno e poi lo riguardo per capire cosa mi ha portato a raffigurare quella scena.

Posso interpretare questo quadro come una metafora di ciò che sta succedendo ora: la nave che prima si sente spersa e poi vede la Luce del faro, la speranza del lieto fine imminente , la fine di un turbolento viaggio -il nostro stramaledettissimo Covid19- e poi all’improvviso una minaccia ti impedisce di raggiungere il tuo obiettivo! ti travolge come un enorme vascello che spunta dalla nebbia e distrugge i tuoi sogni, i tuoi progetti, la tua vita.

Per la prima volta devo dire che ho pensato di aver dipinto un quadro dal significato negativo – la negatività è cosa che non mi appartiene – ma poi se ci fate caso ci sono gli elementi di salvezza : c’è il faro, c’è la Luna piena e c’è una parte di cielo stellato.

Olandese volante - RRH003-2021
Olandese volante – RRH003-2021

La nave affonda ma siamo in acque basse a pochi metri dalla costa .

Il mio Olandese vuole raccontarci di quanto questo periodo ci stia provando e di quanto dobbiamo ancora tribolare probabilmente per ottenere la salvezza ma possiamo farcela perchè vediamo la terra sicura!

Perciò Marinaio, nuota perchè qui non si molla !

Elisa RRH
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La Danza Macabra

Danza macabra - RRH001-2021

La tecnica della tempera all’uovo alla maniera di RRH per realizzare il quadro “La Danza Macabra”

Da tempo meditavo di prendere in mano una tecnica che per motivi di studio avevo maneggiato molti anni fa.

Erano gli anni dell’Accademia di Belle Arti, l’Albertina di Torino per la precisione durante il primo anno del corso di Restauro durante il seminario per il corso sull’affresco .

Avevo usato l’uovo per la realizzazione dei cartoni preparativi all’affresco e solo un paio di volte ancora poi per realizzare copie di Icone.

 Lì soprattutto ho imparato ad apprezzare la tempera e la doratura a guazzo.

Dicevo quindi che da anni volevo riprovare ma per un motivo o per l’altro avevo sempre rimandato. Fino ad ora.

Danza macabra - RRH001-2021
Danza macabra – RRH001-2021

Il quadro che ho realizzato è una Danza Macabra molto grande , con la cornice siamo a 70 cm x 140 cm , soggetto e supporto si prestavano molto bene a questa tecnica e così ho deciso di provarla.

Ho voluto seguire abbastanza fedelmente le indicazioni di Cennino Cennini che nel 400 aveva dedicato alla tempera all’uovo un lungo capitolo al quale anche al giorno d’oggi tutti fanno riferimento. 

 Il supporto 

Ho tagliato le mie tavole di pioppo lamellare da inserire in queste vecchie cornici dorate e ci ho messo un bel po’ devo dire.

Nel frattempo avevo messo a gonfiare in acqua i grani di colla organica che poi ho riscaldato a bagnomaria  e ho ottenuto la mia bella e puzzolente colletta che ho applicato a pennello su fronte retro e fianchi del mio supporto ligneo. 

Successivamente ho imbibito la tela di cotone con la colletta e l’ho applicata prima sul fronte facendola aderire molto bene e poi sui fianchi.

Per finire ho teso la tela sul retro e ho rifinito con abbondante colla per fissarla bene. 

Due giorni dopo ho preparato nuova colla che stavolta ho unito al gesso di Bologna e ho preparato il fondo con 8 mani stese a pennello.

Ad asciugare ci ha messo 3 giorni .

Successivamente ho carteggiato con la carta seppia per ottenere una superficie liscissima .

Il medium a uovo e i pigmenti 

Ci sono tantissime ricette per costruirsi un buon medium a uovo, la ricetta “madre” ovvero quella originale che i monaci usavano per dipingere i codici miniati prevede l’utilizzo del solo rosso d’uovo, qualche goccia di latte di fico e una goccia di miele .

Io il latte di fico non lo avevo, difficile in inverno oltretutto rimediarlo, quindi ho sperimentato la versione uovo e gocce d’aceto – orribile come odore – ; uovo e grappa ; uovo e gomma arabica . Si usa sempre anche un po’ di acqua distillata e se bisogna usare il blu oltremare, meglio scegliere grappa o alcol perché l’avete lo ossida .

Il blu non lo uso praticamente mai, la mia tavolozza minimale è composta da neri, bianco di titanio, biacca, seppia, terra d’ombra naturale, terra di Siena bruciata e naturale, caput mortum e rosso di Cadmio scuro.

È stato fondamentale usare dei pennelli di qualità superiore . Io li uso comunque sintetici ma devono essere super pennelli! Un po’ di tutte le taglie ovviamente ma sicuramente con l’uovo vincono i pennelli tondi dal n°3 in giù fino almeno allo 0000. 

L’esecuzione

Qui qualche mio professore mi avrebbe tirato un cazzotto volentieri . Perché? 

Perché io ho fatto un bel disegno preparativo , lo giuro, magari non dettagliatissimo ma si, lo avevo fatto e l’ho riportato sulla mia bella tavola e poi non ho seguito praticamente nulla di ciò che avevo disegnato . MALE

Pare sia molto sbagliato come metodo, lo so, perché è una tecnica questa che va progettata e poi eseguita…. se la vuoi usare come la usavano gli antichi ovviamente .

L’amico Amanuense mi disse una volta che i monaci miniaturisti non mescolavano mai i colori tra loro perché l’atto di mescolare aveva un qualcosa di simile all’atto sessuale 😆 che strani i monaci.

I miei colori hanno fatto delle orge quindi 😜😆😆

Ho costruito l’immagine partendo dalla scenografia e da lì è venuta fuori la scena:

Un chiostro in rovina che sorge ai piedi di una montagna è il teatro che ospita la Danza dei Morti

La Luna d’oro fa risplendere le stelle nel cielo nero.

La montagna buia è punteggiata da lumini di una processione infinita che pian piano scendono giù tra i boschi neri e giungono sulla scena principale: 

Qui vediamo molti personaggi che interagiscono tra loro , alcuni musici , alcuni ballerini. 

Al centro il Re sembra confuso mentre uno scheletro senza sudario- ho voluto rappresentare qui la Morte come nuda e semplice verità- gli ghermisce la mano inanellata mentre a sinistra un altro scheletro si allontana dimenticandosi la mano in mano al Re. 

Subito a sinistra dello scheletro monco ci sta l’amanuense Scritto a Mano – Scriptorium Amanuense nella sua posa marziale d’orgoglio mentre mostra il suo primo Rotolum – quasi vergine – ed è ritratto con il suoi abiti preferiti. 

Altri personaggi popolano il lato destro del dipinto, i morti si scambiano una clessidra gocciolante sangue mentre la Giustizia armata di spada d’oro e bilancia , tenta di fuggire da ciò che sta succedendo più a sinistra ma l’amico Doctor Plague – il Medico Covidio ormai onnipresente- la invita a guardare: il Papa in catene d’oro china il capo e offre la sua santità al Frate con il saio ridotto a brandelli che con soddisfazione gli fa vedere cosa ne pensa della sua croce.

Nella parte alta del dipinto ci sono gli Arcieri , due dei quali a cavallo, e le due Tristi Mietitrici che aiutate da un Corvo forniscono l’illuminazione alla scena .

A destra in alto , vicino alla luna ci sono io con i miei corvi intenta a dipingere la scena . 

Ecco io ero partita cercando di usare i colori nella maniera più tradizionale possibile e invece alla fine non ho resistito e ho un po’ “piegato” la tempera all’uovo al mio stile. 

Lunga preparazione , lunga esecuzione ma che dire… io mi sono divertita tanto! Penso che questa tecnica si presterà benissimo su alcuni dei miei soggetti preferiti.

Secondo voi? Quali sono i soggetti che potrei realizzare a Tempera all’uovo?

Elisa RRH